La combustione domestica delle biomasse rappresenta una delle principali cause dell'inquinamento atmosferico. Dopo il trasporto su strada e l'agricoltura, l'utilizzo della legna per il riscaldamento si posiziona al terzo posto tra le fonti emissive di particolato fine (PM10).
Questo dato, confermato da studi recenti, sottolinea l'urgenza di affrontare la questione attraverso strategie concrete e mirate.
Perché è importante intervenire?
La qualità dell'aria è un tema che coinvolge tutti: cittadini, imprese e istituzioni.
Un'elevata concentrazione di polveri sottili può avere effetti negativi sulla salute pubblica, aumentando il rischio di malattie respiratorie e cardiovascolari.
Fortunatamente, soluzioni efficaci sono già disponibili, e la loro implementazione può ridurre significativamente le emissioni legate al riscaldamento a biomasse.
Strategie per ridurre le emissioni di polveri sottili
Sulla base di una strategia articolata in cinque punti, è possibile diminuire l'impatto ambientale della combustione domestica e migliorare la qualità dell'aria:
Accelerare la rottamazione delle vecchie stufe e caldaie
Gli apparecchi obsoleti emettono livelli di particolato molto più alti rispetto a quelli moderni. Incentivare la loro sostituzione con modelli più efficienti a legna e pellet può ridurre drasticamente le emissioni.
Promuovere l'uso di combustibili di qualità certificata
L'impiego di legna e pellet certificati garantisce una combustione più pulita e una maggiore efficienza energetica.
Garantire una manutenzione periodica degli impianti
La pulizia regolare di stufe, caldaie e canne fumarie da parte di professionisti qualificati riduce la produzione di particolato e migliora il rendimento energetico.
Installare gli apparecchi a regola d’arte
Un'installazione effettuata da operatori certificati assicura un funzionamento ottimale e una maggiore sicurezza.
Diffondere buone pratiche tra i cittadini
Sensibilizzare l'utenza sull'uso corretto degli apparecchi a biomasse e sulla manutenzione quotidiana contribuisce a una riduzione delle emissioni.
L'inquinamento da riscaldamento domestico in numeri
Secondo AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali, 2020), il 70% degli impianti a biomassa in Italia ha più di 10 anni, per un totale di 6,3 milioni di apparecchi.
Questi impianti sono responsabili dell'86% del PM10 emesso dalla combustione domestica delle biomasse.
Per invertire questa tendenza, è necessario incentivare la sostituzione con sistemi moderni, che emettono da 4 a 8 volte meno particolato rispetto alle tecnologie più datate.
L'introduzione di standard di efficienza e l'accesso a bonus e incentivi per la sostituzione degli impianti più inquinanti rappresentano un passo fondamentale per migliorare la qualità dell'aria e ridurre l'inquinamento domestico.
Conclusioni
La combustione domestica della legna è un problema serio per la qualità dell'aria, ma è possibile ridurre le emissioni di polveri sottili attraverso misure concrete.
Incentivare la sostituzione degli impianti obsoleti, promuovere l'uso di combustibili certificati, garantire la manutenzione e sensibilizzare i cittadini sono azioni fondamentali per raggiungere questo obiettivo.
Solo attraverso una collaborazione tra cittadini, aziende e istituzioni sarà possibile ottenere miglioramenti significativi nella lotta all'inquinamento atmosferico e garantire un futuro più sostenibile.